Percorso effettuato: Carona (Q623) - Madonna d'Ongero (Q630) - alpe Vicania (Q659) - parco San Grato (Q714) - Carona.
Difficoltà: forestale T1.
Dislivello: 370 metri.
Lunghezza del percorso: 9 chilometri.
Sforzo equivalente: 13 chilometri.
Durata (incluse le pause): 2.5 ore.
Riferimenti "Tra due rami del Ceresio, 09.04.2010".
Finalmente un fine settimana di bel tempo: fregatura, tra impegni di compleanni, concerto di Natale della scuola di musica, compiti da correggere, non si può andare una giornata intera. Tiro
fuori dal sacco un circuito tenuto in riserrva per situazioni come queste: il monte Arbostora. Facile, niente problema di neve, niente problemi se diventa buio, relativamente poco dislivello,
tutto forestale.
14:40 Parcheggiamo alle piscine di Carona, cielo limpidissimo e terso dopo la bufera di vento dei giorni prima. So che il percorso non è particolarmente panoramico, c'è molta vegetazione, ma nei
punti di bellavista si spazia per diverse decine di chilometri.
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Il Tamaro e Manera, ad esempio, sono visibili perfettamente. Ci avviamo lungo il sentiero che porta verso Madonna d'Ongero, una bella chiesetta a pochi minuti dal paese di Carona.
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Sulla forestale un po' di neve ghiacciata, nessun problema. Temperatura mite, il termometro dell'auto marcava 14°C, il favonio ha lasciato traccia del suo passaggio.
14:50 Ci spostiamo sul punto di bellavista di fronte alla chiesa, e in effetti la vista è semplicemente splendida. Tutto il Pian Scairolo, e le montagne fino al Pizzo di Claro, passando per il
Caval Drossa, il Bar, la Cima del Gaggio, e tante altre.
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Questa sopra, ed esempio, è la Cima del Gaggio, distante circa 20 Km in linea d'aria... Subito dopo la chiesa c'è la biforcazione: prendiamo a sinistra (a destra si scende verso Torello, con il
suo ex-convento, per arrivare a Morcote), seguendo la forestale che resta praticamente in quota in direzione dell'alpe Vicania.
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Si seguono in contrafforti dell'Arbostora, la cui cima ci resta nascosta dalla vegetazione. E' solo 300 metri sopra di noi, ma niente da fare. Incontriamo poche persone, qualche cane (tutti
coccoloni), si va via che è un piacere.
15:25 Iniziamo l'ampia curva che ci porta a guardare verso Ovest. In un'apertura della vegetazione posso riprendere il Lema, ed il lago nella zona di Figino.
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Poi, dopo l'ampia curva il panorama inizia ad aprirsi anche verso Sud, e ci offre il Poncione d'Arzo.
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15:50 Tranquilli tranquilli arriviamo all'alpe Vicania. Ho messo in programma due soste thé, una qui, e una al ristorantino del parco San Grato. Il ristorante effettivamente è aperto, e la
temperatura è talmente gradevole che decidiamo di bere all'esterno, anche per non sporcare il pavimento all'interno.
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Da quando siamo partiti, praticamente niente più rumori di traffico. Qui all'alpe, poi, la vista è ampia dato che il terreno è stato disboscato. Cavalli, silenzio, tranquillità, un piccolo
paradiso.
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16:10 Ripartenza. Il sentiero ci porta a scollinare sopra l'alpe Vicania, in direzione del San Grato. In breve il ristorante resta sotto di noi.
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La curva ora ci ha portati ad avere visibilità verso Sud-Sud-Ovest, e in effetti appare il San Giorgio, proprio di fronte a noi, dall'altra parte del lago.
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Sembra di poterci arrivare direttamente, in realtà in mezzo c'è il buco con il lago...
16:25 Tramonto iniziato, ma non mi preoccupo, questa forestale si può percorrere anche con il buio. La vegetazione è praticamente tutta addormentata, tranne qualche rara macchia di colore.
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In compenso il Generoso / Calvagione ci offre un spettacolo rosa.
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16:55 Arriviamo al parco praticamente al buio. In maggio qui è uno spettacolo: ci sono prima i rododendri, poi le azalee in fiore. Da visitare assolutamente per un pomeriggio, soprattutto se hai
bambini: parco giochi, sentieri sicuri, percorso didattico, un incanto.
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Fregatura, il ristorantino del parco è chiuso. Fa nigot, ormai siamo quasi arrivati, e per buona misura ci siamo portati appresso una thermos piena. La macchina fotografica, non ostante la
mancanza di luce, fa ancora miracoli, e riesco a riprendere il San Salvatore, con Carona ai suoi piedi.
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Tieni conto che era praticamente buio... Il sentiero di discesa è gelato, così optiamo per la strada asfaltata che sale da Carona. Nel frattempo anche la luna ha fatto capolino, e ci accompagna
nella discesa.
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17:05 Siamo nuovamente al parcheggio. Passeggiata destressante a pochi passi da casa, adatta anche alle famiglie con bambini piccoli, praticabile tutto l'anno. Deliziosa. Rientriamo ricaricati, e
pronti ad affrontare gli impegni sociali della domenica.
Ecco il profilo altimetrico dell'escursione.
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Clicka qui se vuoi vedere tutte le foto dell'escursione (non che ci sia qualcosa di speciale).