Percorso effettuato: Signôra (Q994) - Moncucco (Q1605) - Piandanazzo (Q1609) e ritorno per la stessa via.
Difficoltà: sentiero T2.
Dislivello: 730 metri.
Lunghezza del percorso: 10 chilometri.
Sforzo equivalente: 17 chilometri.
Durata (incluse le pause): 4.75 ore.
Riferimenti: "Alle sorgenti del Cassarate", "Una pascolata in val di Muggio".
Sono sette domeniche di fila che fa brutto tempo... Anche stavolta anticipiamo al sabato, sperando in un po' di clemenza da parte della meteo. L'idea sarebbe quella di chiudere il giro in valle
di Muggio, fallito miseramente a causa della mia imperizia. L'appuntamento è con Danila e Pierfranco a Manno, per scendere con una sola vettura. Arrivati alle 8:30, mentre nel Sopraceneri il
cielo è terso, troviamo già nuvolosità bassa. Breve discussione, si decide di modificare l'itinerario, e raggiungere la capanna Monte Bar seguendo un percorso alternativo: da Signôra a Moncucco,
poi Piandanazzo, e da li quasi in piano fino alla capanna.
E' anche l'occasione per passare con loro la giornata, è dall'uscita alla Greina che non ci si trovava più. Non è che siano stati fermi: qualche giorno al Cristallina, poi il percorso di Santiago
di Compostela, e in ottobre sono stati al santuario dell'Annanpurna, in Nepal. Invidia marcia!!! Rita ed io siamo impazienti di sentire il racconto di questa esperienza: 10 giorni sui
sentieri del Nepal, per raggiungere la base dell'Annapurna, montagna da più di 7'000 metri.
09:15 Abbiamo raggiunto Signôra, preparazione effettuata. Il Garzirola è ancora sgombro, mentre il San Lucio mostra già le prime avvisaglie del brutto tempo annunciato entro il tardo
pomeriggio.
Il sentiero parte dolce, il ritmo è da escursione del pomeriggio della domenica, le chiacchere, i racconti, le impressioni, le cose da dire tantissime. Si cammina a passo tranquillo, riannodando
i fili delle esperienze.
09:40 Il sentiero entra nel bosco, ormai senza foglia. Salendo si incontrano tre zone boschive importanti: la prima (questa), caratterizzata da faggi giovani e qualche inserto di
castagno (a più di Q1000). Dopo la capanna "Il Cervo" si passa in prevalenza al faggio, alto, secolare, per terminare con le betulle, i larici e le conifere nell'ultimo tratto boschivo, fino
a circa Q1500.
Stavolta anche Pier tiene il nostro passo, racconti di thé, guide e portatori, lodge e notti che calano velocissime, tanto da dire, tanto da ascoltare.
10:20 Arriviamo alla prima radura della salita, riconoscibile dalla capanna dei cacciatori denominata "Il Cervo". Breve pausa per bere un po' di thé caldo, mezzo cornetto e la solita riga di
cioccolata nera.
Verso Sud le avvisaglie del maltempo si fanno sempre più consistenti.
10:50 Siamo nella pineta, tronchi alti come pilastri portanti di una cattedrale. Veramente bello questo sentiero, un po' più lungo della salita diretta da Corticiasca, ma molto più godibile, e
percorribile anche in estate.
Lo sguardo attento di Danila mi indica due fori nel tronco di un albero: probabilmente nidi di picchi.
11:00 Breve radura, e cambio di vegetazione, appaiono le betulle e le conifere. Il sentiero diventa sempre più mordibo. Quasi due ore che camminiamo, e ancora ci sono domande, episodi del loro
trekking.
11:15 Le prime avvisaglie di neve, apparse precedentemente, adesso si inspessiscono. Il sentiero è quasi tutto coperto, meno di 10 centimetri, ma non siamo ancora a Q1500. Mi sa che la stagione
delle alte quote (ticinesi) è terminata. Ora di affilare le lame delle ciaspole.
11:30 La nuvolosità, tenuta a bada fin'ora dai Denti della Vecchia e dal Boglia, è riuscita a superare gli ostacoli, ed inizia ad assediare le pendici del monte Bar.
Breve discussione sul da farsi: da Piandanazzo al Bar è una forestale, non c'è pericolo di perdersi neanche nella nebbia, però farà freddino... E ci allunga il percorso di un'oretta, tra andata e
ritorno. Decidiamo di arrivare almeno fino a Piandanazzo, dove si trova un rifugio, e valutare li la situazione.
11:40 Arriviamo a Moncucco, crocevia dei sentieri. A sinistra verso il Bar, a destra verso il San Lucio. In basso il luganese ormai avvolto nella nebbiolina.
Prendiamo a sinistra, la neve ormai è una presenza continua, anche se per fortuna è poco spessa e portante. Vediamo già la meta della pausa pranzo.
Salendo abbiamo intravvisto una camoscia con il suo piccolo. Il piccolo, dopo una breve corsa, si è fermato al riparo, mentre la mamma ha continuato la fuga, probabilmente per farci allontanare
dal cucciolo. Troppo folta la vegetazione, non sono riuscito a fotografarli. Perô una traccia sul sentiero mi fa pensare che ne passino spesso di qui, di ungulati.
11:50 Arriviamo al rifugio forestale di Piandanazzo, costruzione importante. Qui possiamo misurare quanta neve c'è già.
Ci rifugiamo sotto la tettoia al lato della costruzione principale per il nostro pic-nic. Rifugio gradito, si è alzato un bel venticello fresco, che non invoglia a stare allo scoperto.
Sulle pendici del Bar, belle macchie di verde delle conifere, e giallo dei larici.
E col teleobiettivo si riescono a vedere i due rifugi del San Lucio, ed il tetto con il campanile della chiesetta.
12:30 Abbiamo deciso di lasciar stare la capanna del monte Bar, la cioccolata calda ce la berremo in basso. Ci rimettiamo in cammino, paludati con i K-Way per proteggerci dal vento. Decisione
saggia quella di scendere, sennò si mi sa che avremmo mangiato un bel po' di freddo. La cappa si è alzata un attimo, ne aprofitto per fotografare i Denti della Vecchia.
13:20 Discesa tranquilla. Terminato il tratto nevoso possiamo accellerare, e in men che non si dica siamo nuovamente alla cascina di caccia. Ultimi scorci colorati prima dell'inverno.
13:55 Quasi in basso, possiamo vedere Colla con la sua grande casa per anziani.
E ancora stiamo ad ascolare, del rientro, di Kathmandù, del volo, del saluto alle guide e ai portatori. Che esperienza speciale deve essere stata... Gran voglia di imitarli.
14:15 Nuovamente a Signôra. Percorriamo le viuzze, per raggiungere i nostri mezzi. In un giardino, una bella serie di cavoli rallegra il grigio del pomeriggio.
Poi scendiamo a Maglio di Colla, per il meritato caffé. Ambiente ben riscaldato, con il grande camino, per terminare in modo perfetto una giornata d'ascolto.
E il sentiero... Decisamente splendida questa salita al Bar, molto più bella di quella diretta, tutta all'aperto. Il bosco, il sentiero morbido, la pendenza dolce; e poco battuto, dato che non è
molto conosciuto. Da provare anche con le ciaspole.
Ecco il profilo altimetrico dell'escursione.
Clicka qui se vuoi vedere tutte le foto dell'escursione (non che ci sia qualcosa di speciale).
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Valcolla, da Signôra a Piandanazzo, 13.11.2010
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