Percorso effettuato: Gimillan (Q1780) - Tchezeu (Q1925) - Pila (Q2018) - Crouzet (Q2240) - Grauson inferiore (Q2275)
- Lac Money (Q2548) e ritorno per la stessa via.
Difficoltà del sentiero: T2.
Dislivello: 800 metri.
Lunghezza del percorso: 14 Km
Sforzo equivalente: 22 Km
Durata (incluse le pause): 6 ore
Ultimo giorno di escursioni, domani si rientra in Ticino. Dato che siamo amanti dei laghetti di montagna, abbiamo deciso di piazzare il lago Money nella lista: non troppo distante, e un signore
che abbiamo incontrato spesso lungo i sentieri in questa settimana ci ha parlato un gran bene del tragitto che porta in quella direzione. Ho ancora la bandiera tibetana nel sacco, spero di
poterla sistemare prima di tornare a casa... Un libro sui laghetti prestatoci da Anna, edizione 2003, dice che da Grauson inferiore c'è un sentiero labile, difficile da trovarne l'imbocco, che
sale al laghetto. Ci lasceremo sorprendere.
09:30 Ritrovo al posteggio / fermata del bus che conduce a Gimillan, così ci risparmiamo un bel 200 metri di salita. Meteo data ottima per la giornata, anche se alcuni nuvoloni in fondo alla
Valnontey ci lasciano perplessi.
10:00 Siamo a Gimillan, frazione di Cogne, posta sul versante opposto. Davanti a noi si vedono le piste di sci lungo le quali siamo saliti giovedi. Al sol pensiero le ginocchia mi tremano
ancora.
Al punto di partenza dei sentieri, non un cartello giallo, ma un inventario di percorsi del tipo "Tutte le direzioni". Mi intriga in particolare quel "Passo Invergneux a Q2900".
Consulto la cartina. Strada lunghetta, dopo il passo si scende ad una capanna (il Rifugio Sogno di Berdzé) in prossimità del lago Ponton, passando dai laghi di Doreire, e dal rifugio si può
rientrare a Cogne percorrendo tutta la vallata dietro le cascate di Lillaz, di cui ieri abbiamo visto un piccolo pezzo. Estraggo il libretto mentale dei percorsi da fare, e lo annoto in
grassetto. Cogne da qui è ben visibile.
Danila, Pier e Rita si incamminano lungo il sentiero diretto. Io ho visto che c'è una forestale che si ricongiunge più in alto. Più lunga, ma meno pendenza... Prendo questa seconda via.
Comincia subito a fare caldo, di ombra non se ne vede. Appena scollinati, un piccolo oratorio come ne potremmo trovare qui da noi.
Questo primo tratto di sentiero è estremamente agevole, poca pendenza, mi lascia tutto il tempo di ficcare il naso a destra e manca, senza perdere il contatto con i miei compagni. Foto di fiori,
cactacee, ruderi, tutto quello che mi capita a tiro.
10:30 Stiamo ancora pedalando in piano (che bello, anche se si pagherà dopo), quando di fronte a noi, sul versante opposto, vediamo una frana immensa, e una casa costruita in un angolino.
Discussione tra di noi, nessuno è interessata/o all'acquisto.
10:40 Il sentiero biforca. Controlliamo la cartina, si ricongiungono più avanti. Guardo bene la cartina, faccio un po' di calcoli mentali, il tratto a sinistra ha meno dislivello, dato che quello
destro scende fino al fiume per risalire poi dall'altra parte. Non è una questione politica, ma prendiamo a sinistra. Poco più avanti vediamo il piccolo insediamento dal quale passa il percorso
che non abbiamo fatto.
Eh eh, si vede il sentiero che sale :-) Oltretutto da questa parte è alberato, finalmente un po' di ombra.
10:55 Arriviamo a Tchezeu (mi sembra che la pronuncia sia quasi come "Chez eux"), solo una piccola costruzione. Subito dopo un ponte, ed una macchia d'alberi. Sosta spuntino.
11:10 Ripartenza. Attraversiamo il ponte,..
...e la musica cambia. E' ovvio che se sono a Q1850 circa, e devo arrivare a Q2500, c'è della salita da fare... Innesco le ridotte, e inizio a sbuffare, con davanti a me il primo checkpoint, un
alpeggio.
Bello però, non ostante la fatica. Tutto molto verde, il panorama splendido, larici ovunque. Non c'è fretta, salgo al mio ritmo, mi gusto le mucche (no, non le ho morse), chiacchero con il
pastore che le sorveglia, coccole al cane. E' proprio una bella vallata.
11:25 Scatto alla Valnontey...
...poi mi giro, miro in avanti, premo il pulsante, e non succede niente. Vabbé, come al solito avrò toffignato senza accorgermi la macchina. Controllo, tutto a posto. ? Guardo il display, mi dice
"sostituire la batteria"... Orpo, l'ho controllata ieri sera, era ancora a metà. Poi faccio un po' di calcoli, in effetti ho sparato più di 400 foto. Si, poverina, ha ragione, avrei dovuto
ricaricarla, ma ormai è fatta. Potrei utilizzare il cellulare per scattare le foto, ma non voglio consumare la batteria: sono paranoico, e se avessi bisogno di telefonare?
Così mi tolgo dal collo la mia Canon (vai, 1 Kg in meno a tracolla) e la ripongo nel sacco. Dopo l'alpeggio il sentiero fa un secondo salto verso l'alto, Sono tutto orgoglioso, davanti a me un
gruppo di gitanti, e li sto raggiugendo, vado più veloce di loro... Capiscono l'antifona, e per evitare l'ignominia del sorpasso scendono a Creuzet, e si fermano per il pranzo.
12:00 Il sentiero arriva ad una piccola croce posta su di un poggio che domina Creuzet (ma va, che il nome venga da questa?), ritrovo la combricola che attende. A pochi metri dalla croce, un bel
cartello giallo indica dritto, sentiero 8 per il passo, a destra, sentiero 8C per il lago. Pensavamo di dover cercare con il lanternino, e invece ce lo hanno messo a posto, nel frattempo.
Imbocchiamo la salita, mancano ancora solo 300 metri. Poco più in alto decido che uno scatto con il cellulare lo si può fare: Grauson inferiore.
Salendo, e guardandomi indietro, vedo il sentiero che continua verso il passo. Visto da qui è bellissimo, abbarbicato sul versante destro orografico, sale con pendenza regolare e non troppo
forte. Sono solo 700 metri di dislivello da Grauson, la voglia di percorrerlo aumenta sempre più. Guardando a lato, invece, mi sembra di intravvedere le tracce del vecchio sentiero, quello
descritto dal libro che abbiamo consultato ieri sera. Beh, questo sentiero è tutt'altra cosa.
12:40 Sto salendo da solo (come sempre), quando una vanessa(?) decide di farmi compagnia, e si posa sull'indice sinistro. Comncio a contorcermi per estrarre il cellulare dalla tasca, senza farla
scappare, ho poca dimestichezza con le funzioni che non siano "telefonare", riesco ad attivare l'applicazione per le foto, prima foto poco soddisfacente, la vanessa va, poi torna, ripeto
l'operazione. Applicazione bastarda, ha messo a fuoco il mio dito...
Avrebbe potuto essere uno scatto da Pulitzer.
13:00 Arrivo anch'io al lago Money. In ultimo il sentiero si è appiatito, per passare il fronte che chiude la conca. Bello, tranquillo, pochissime persone in giro. Decido che è il posto
giusto per mettere la bandierina. Piccolo spuntino per rifocillarmi, poi con l'aiuto di Danila e Rita sistemo la bandiera tibetana, per Floriano e per tutti i nostri cari (i tuoi e i miei), non
una croce che dura nel tempo, ma un oggetto che si consumerà facendo il suo dovere. Un attimo di raccoglimento per completare l'opera.
13:30 Prendiamo la via del ritorno, il nuovo ritmo di discesa scoperto mi permette di scendere più velocemente di Danila e Rita, che restano indietro. Raggiungo Pier alla croce sul poggio, e
attendiamo le signore.
14:30 Le signore hanno deciso che bisogna sostare. Io ho i muscoletti caldi, voglia di andare, chiedo il permesso di partire. Come vere regine, graziosamente me lo concedono. Parto lungo la
discesa ad una velocità che mi sembra impossibile. Passi lunghi e distesi, neanche la preoccupazione di scattare foto. Non per questo non guardo attorno. Formazioni calcaree, insetti, fiori,
cascate, il fiume in basso. Ripasso l'alpeggio, e alle 15:00 sono al ponte dove abbiamo fatto la sosta stamane. Mi fermo, l'accordo è che ci ritroviamo qui. Mentre attendo mi guardo tutt'attorno,
e vedo una copia di volatili predatori, color ambrato, con il nido posto il alto sulla mi destra, in una cavità praticamente inaccessibile senza il materiale da scalata. Magari sono due aquile.
Si lasciano volteggiare in tondo nelle termiche che salgono, pochi movimenti di coda e rematorie per tenere la posizione, brevi tuffi senza arrivare a terra, poi, senza battito d'ala, risalgono
alla quota di lancio. Volo splendido e spettacolare. E la batteria è scarica...
15:30 E' da mezz'ora che sono in posizione "Toro Seduto", gambe incrociate a terra, all'ombra di tre betulle. Ho visto passare un sacco di gente, ma non arriva nessuno dei miei. Poi
finalmente compare Rita, mi informa che Danila e Pier hanno deciso di verificare l'altro ramo del sentiero. Noi due partiamo, con Rita che orami tiene un passo in piano da farmi invidia, passiamo
Tchezeu, e continuiamo verso il bivio dove i due sentieri si ricongiungono. Ombreggiatura d'alberi ancora più gradita questo pomeriggio, fa davvero caldo. Ci siamo detti già diverse volte di
essere stati molto fortunati che il tempo non fosse sempre così bello: la temperatura i primi giorni era molto pIù adatta per camminare.
Arriviamo praticamente in contemporanea a Danila e Pier al bivio. proseguiamo assieme lungo il tratto pianeggiante, poi uiltma discea verso Gimillan.
16:00 Arrivati, c'è da attendere una buona mezz'ora per il bus che ci porterà a Cogne. Veloce ricerca di un bar per il premio partita, chi un gelato, chi una bibita. Scendendo foto al villaggio,
se si scarica la batteria non è più un problema :-)
Seconda volta che il mio dito entra in foto, oggi. A casa resto stupito dalla qualità delle foto scattate con il cellulare. A dimensioni normali non hanno niente da invidiare alla mia reflex.
Mumble mumble, ci dovrò fare una ponzata sopra.
Così finisce questa settimana paradisiaca a Cogne. Prima volta che organizzo una cosa del genere, non poteva andare meglio. Posto splendido, itinerari a gò-gò, sentieri tenuti in modo eccellente,
albergo quasi al di sopra delle aspettative, meteo clemente non ostante l'estate ballerina. Magari l'anno prossimo il Trentino, una vocina mi ha detto che ci sono percorsi più lunghi con meno
dislivello :-)
Clicka qui se vuoi vedere tutte le foto dell'escursione, poca roba questa volta...
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Lac Money da Gimillan (Aosta), 30.07.2011
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